L'ARCHIVIO FILIBERTO SBARDELLA
Prima di parlare dell’archivio, vale la pena dare un rapido sguardo alla figura a cui si riferisce, per contestualizzare l’importanza dell’archivio stesso.
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Filiberto Sbardella (nato a Palestrina il 30 ottobre 1909, morto a Roma il 28 dicembre 1983).
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È stato pittore, mosaicista, architetto, scenografo, e anche partigiano attivo durante la Resistenza.
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Tra le sue attività: esposizioni (ad esempio alle Triennali di Milano e Biennali di Venezia) come artista; poi passaggio all’architettura e urbanistica nel dopoguerra.
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Dal punto di vista storico-politico, partecipò attivamente al movimento partigiano romano, nel gruppo Bandiera Rossa (Movimento Comunista d’Italia) durante l’occupazione tedesca di Roma.
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Anche questa dimensione “resistenziale” lo rende figura di rilievo non solo artistico, ma anche civile.
In sintesi: Sbardella è un personaggio «multiforme» del Novecento italiano — arte, architettura, impegno politico — e l’archivio che porta il suo nome è costruito per custodire questa ricchezza.
Cos’è l’Archivio Filiberto Sbardella
L’Archivio è una raccolta documentaria e artistica che si propone di raccogliere, conservare, valorizzare e rendere accessibili i materiali riguardanti Sbardella: la sua vita, le sue opere, i progetti, le attività politiche e culturali.
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Origine
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L’archivio è stato fondato nel 2017 da Dr. Pasquale B. Cicirelli e dall’Arch. Claudio Gatti.
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Scopo dichiarato: tutelare la memoria storica-artistica legata a Sbardella, mettere a disposizione di studiosi e del pubblico i documenti originali, curare attività espositive, editoriale, didattiche.
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Cosa contiene
L’archivio comprende un ampio ventaglio di materiali, fra cui:
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Corrispondenza (lettere, carte personali) di Sbardella.
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Fotografie e immagini d’epoca, ad esempio relative alle opere d’arte, agli ambienti architettonici, all’attività partigiana.
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Opere pittoriche, disegni, progetti architettonici.
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Manifesti, cataloghi di mostre, rassegna stampa, materiali di propaganda (anche relativi all’attività partigiana).
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Materiali storici riguardanti la Resistenza romana e il movimento Bandiera Rossa, connessi al ruolo di Sbardella in quegli anni.
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Documentazione relativa all’architettura/urbanistica del dopoguerra: progetti, tavole, urbanizzazioni, edifici realizzati.
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Attività dell’Archivio
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L’archivio cura progetti espositivi itineranti: ad esempio «La terra è di chi la coltiva. Il ’900 di Filiberto Sbardella in un progetto espositivo itinerante».
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Editoria: ha promosso la pubblicazione di cataloghi, monografie (vedi libri recenti).
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Ricerca: l’archivio è aperto a studiosi, università, scuole, istituti di ricerca per la consultazione dei materiali.
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Perché è rilevante
Ecco alcuni motivi per cui l’Archivio Filiberto Sbardella ha importanza sia in ambito culturale che storico-artistico:
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Permette di preservare la memoria di un artista/architetto che ha svolto ruoli significativi in più campi (arte, architettura, resistenza). Privilegia la interdisciplinarità.
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Offre l’accesso a materiali originali — utili non solo per la biografia dell’artista, ma anche per lo studio della Resistenza romana, dell’architettura del dopoguerra, della stampa clandestina.
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Le esposizioni e i progetti curati stimolano la ri-scoperta del ‘900 italiano da prospettive meno note (accanto ai grandi maestri, figure come Sbardella erano operative e complesse).
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Contribuisce al territorio (ad esempio Palestrina, Guidonia, Roma) con eventi espositivi, dunque favorisce la valorizzazione della cultura locale.
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Aspetti da approfondire / utili per l’utente
Se vuoi accedere o approfondire quanto custodito nell’Archivio, ecco alcuni suggerimenti utili:​
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Contatta i curatori (Cicirelli & Gatti) per richiesta di consultazione di materiali: ad esempio per tesi, ricerche, pubblicazioni.
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Se sei interessato all’attività partigiana di Sbardella, potresti esplorare anche i materiali relativi alla stampa clandestina, al movimento Bandiera Rossa, che l’archivio contiene.
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Per esposizioni: l’Archivio promuove mostre itineranti: se vuoi partecipare o visitare una tappa, posso verificare le prossime.
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Per architettura: dato che Sbardella operò come architetto urbanista, è importante considerare anche la documentazione progettuale – utile per chi studia urbanistica o storia dell’architettura italiana.



